Il territorio dei Castelli Romani è uno degli areali più vocati per la Viticoltura e la produzione di vino di qualità. Qui la vite trova il suo habitat naturale e già prima dei Romani, nel 753 a.c., veniva abilmente coltivata tra olivi, olmi e ciliegi.
Il territorio dei Castelli Romani nasce dal crollo del Vulcano Laziale, avvenuto alcune centinaia di migliaia di anni fa. L’intera area della cintura interna dei Castelli era la bocca principale del Vulcano Laziale che collassando diede origine a varie bocche secondarie, di cui la più importante era l’attuale Monte Cavo.
Un territorio vulcanico, come quello dei Castelli Romani, è un terreno vigoroso e fertile in quanto giovane, vergine, e poco sfruttato, ricco di minerali, su tutti il potassio, e povero di calcio e di calcare attivo. A questa fertilità occorre aggiungere un ulteriore elemento di vigoria che è la presenza di acqua nel sottosuolo. Questa buona disponibilità di acqua fa si che i terreni dei vigneti non soffrono di stress idrico ed è anzi nelle annate più calde che assistiamo alle produzioni di maggiore qualità.
Le colline sono da sempre un territorio ideale per la viticoltura ed il Lazio è rappresentato per il 55% da suoli collinari di natura vulcanica. La pianura rappresenta il 20% e si concentra lungo la costa, nelle province di Latina e Roma. La montagna, che si trova all’interno della regione, rappresenta il restante 25% del territorio regionale.