Le persone

Centocinquanta soci,
centocinquanta famiglie.

Nel primo dopoguerra, in un’Italia semidistrutta l’agricoltura era in grave crisi. La viticoltura laziale, in particolare, aveva subito gravissimi danni tanto da dover essere reimpiantata nella quasi totalità. A tutto questo si aggiungevano le numerose difficoltà per la vinificazione presso le cantine esistenti, a causa della distruzione di buona parte delle attrezzature tecnologiche ed opere murarie.

I viticoltori di Marino, in provincia di Roma, erano riusciti, con enormi sacrifici, a rinnovare gli impianti dei vigneti e a riavviare la produzione, ma non a riorganizzare la vinificazione e la commercializzazione.

Ed è qui che entrano in gioco i soci fondatori della cantina: 41 viticoltori che, nonostante le disastrose conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, mossi dalla fiducia e dalla speranza in un futuro migliore, sono stati spronati ad andare avanti e sulle macerie della distruzione hanno dato avvio alla grande avventura che ancora oggi continua il suo cammino di crescita e impulso sociale nella nostra comunità: la cooperativa Gotto d’oro.

I soci sono la linfa vitale della cantina: l’alfa e l’omega dei 75 anni di storia del “vino di Roma” nel corso dei quali le uve conferite sono diventate le fondamenta dei due stabilimenti di Marino e Frascati, dove i dipendenti trasformano i 70mila quintali d’uva in 5 milioni di bottiglie Gotto d’oro, vendute in un ambito di mercato sempre più internazionale, senza perdere la dimensione locale e di base della “cantina sociale”.

I volti

Nel 1945 i soci erano 41
oggi sono 150.

I volti

Nel 1945 i soci erano 41 oggi sono 150.

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